L'Albergo "Julienne" è una tipica costruzione friulana sita lungo una via storica di Arba. Risale ai primi del '900 ed è interamente realizzata in sassi e mattoni. Lo stabile dopo anni di abbandono e cambi di proprietà, è tornato alla famiglia d'origine che ne ha riscoperto e valorizzato le caratteristiche del passato. Nel corso della ristrutturazione sono state realizzate otto camere in ognuna delle quali si respira un'atmosfera diversa: romantica, etnica, friulana... L'ambiente naturale che fa da cornice è quello della tranquilla campagna friulana, con le montagne di sfondo ed i due torrenti che racchiudono il paese in una prateria libera.
Facilmente raggiungibili sono sia le località montane che quelle marine, vista la posizione di Arba, dai più ritenuta al centro perfetto del Friuli.
La gestione dell'Albergo è tenuta dai proprietari che, animati dall'amore per questa terra, propongono la semplicità di questi luoghi e le molte opportunità di scoprire le località caratteristiche di questo angolo d'Italia.
LA STORIA
Il complesso dei vecchi stabili in cui è inserito l’attuale albergo risale al 1700, come si evince da alcune pietre portanti recuperate e riportanti l’anno 1790.
I tre edifici, realizzati in quel tempo dai fratelli Miotto: Angelo, Luigi e Giovanni, erano ovviamente in diretto collegamento fra loro, essendo realizzati da membri della stessa famiglia, denominata da oltre un secolo con il soprannome “belu” o “bello”, vista evidentemente la presenza in essa di molte persone di bell’aspetto; ciò consentiva di identificare i componenti della famiglia poiché in paese c’erano molti altri gruppi familiari con lo stesso cognome, Miotto, peraltro molto presente proprio nel Comune di Arba, anzi nella Villa di Arba, come si definiva anticamente.
In tempi successivi nella casa si studiarono opportuni nascondigli per evitare che tutte le provviste venissero rubate dai tedeschi o dai partigiani, nel succedersi delle varie guerre, perciò sia nello stabile ora albergo che nella casa padronale, nel corso dei lavori di ristrutturazione, sono state rinvenute delle vere e proprie stanze “segrete”, mimetizzate fra muri portanti e paretine, edificate ad hoc così da consentire il crearsi di angoli nascosti ed insospettati dove potersi anche nascondere, in caso di necessità. Nel 1970, dopo varie vicissitudini di parte dei “belus”, la casa venne acquistata da un conte di Padova che, intenzionato a costruire una stalla con maneggio di cavalli, intervenì con dei lavori di adeguamento. Alle opere non seguì alcuna attività perché il Conte svanì nel nulla per circa quaranta anni, ricomparendo molto raramente per constatare che la casa esisteva ancora, nonostante l’usura dei tempi e delle intemperie! Grazie alla costanza dei discendenti dei Miotto, nel 2005 venne riacquistata la proprietà; iniziarono così i lavori di ristrutturazione e di valorizzazione di ciò che i “vecchi” avevano costruito con passione e spirito di sacrificio, in tempi molto difficili della storia del Friuli. |